domenica 25 ottobre 2009

Basta apparire...

Eccomi qui al pensiero domenicale. Cuori Pensanti è il nome del blog: sì, perché – prendendo in prestito questa espressione da Etty Hillesum – oggi credo si debba elaborare una razionalità che parta dal cuore e dall’arte di saper vivere bene, prima ancora che dalla mente. E penso al documentario Videocracy, di Erik Gandini: “Basta apparire” recita il sottotitolo. Siamo circondati subdolamente da questo imperativo categorico e tutto ciò avviene anche per coloro che si reputano molto esperti ed avveduti nei confronti di questo pericolo. Basta apparire, basta costruirsi un mondo fasullo, un castello in aria, perché tanto è la sequela del pubblico, dello share, che costruisce le fondamenta per quel castello.

Oggi la realtà è tutta mediatizzata e il sistema di informazione e di spettacolo diventa una miniera d’oro, cui attingere per dare risposta alle proprie aspettative immediate. Pensiamo a quanti tentano di entrare in tutti i mille reality show. Io entro, compaio davanti al pubblico virtuale e credo di essere qualcuno; da quel momento, la mia idea ha un’eco, viene condivisa (e magari seguita) da tanti; da quel momento la mia identità non si confina più alla mia persona (il che sarebbe un buon principio di sanità mentale…), ma può essere capace di uniformare le idee altrui alle mie. Da quel momento potrei diventare un opinionista, intervistato al momento opportuno. Da quel momento potrei diventare persino un politico, un ministro…

Ma la realtà mediatizzata è (lo dice il significato letterale del termine) un luogo in cui tutto viene inframmezzato, viene mediato dal sistema di comunicazione, da quello che sempre più sarà il prolungamento dei nostri cinque sensi. Sparisce la figura del proximus, cioè del vicino. Di colui che fisicamente mi è (anche scomodamente) vicino. E allora si svuota il destinatario del mio agire, del mio vivere. Mancano quelle persone che, nell’incontro-scontro, aiutano a costruire una collettività di cittadini adulti. Spariscono proprio concretamente!

Ma rimane l’immagine. Basta apparire… e meglio sai apparire, maggiore sarà il tuo potere. Bene ricorda l’antico adagio israelitico “non farti alcuna immagine”, perché farsi un’immagine (di qualsiasi cosa o persona) equivale a rendere spasmodicamente visibile, tangibile, afferrabile e manipolabile una realtà che ci sfugge (come può essere la relazione tra due individui). È la tentazione di incasellare il non-incasellabile, per non troppo dilatare la nostra mente; è l’utopia di fermare un processo che è fluido, sempre in crescita; è il desiderio di voler controllare, mettere le mani su una terra di conquista ancora vergine; è il progetto di creare un sistema di potere che tollera tutto tranne che venga messo in discussione il potere stesso (come profetizzava Orwell). “Non farti alcuna immagine”, non cedere all’idolatria (anche laica, non solo religiosa) di voler capire tutto e subito; non credere che la scorciatoia mediatica abbia colmato le buche che ancora campeggiano nelle (in)capacità di relazionarsi da persone libere e adulte; non attaccarti al feticcio della tua immagine, perché, stretto per la paura di perderlo, si sgretola dall’interno.

Tra poco riparte il Grande Fratello (ma così si potrebbe dire anche per altri reality): come può una società propinare ai suoi cittadini la realizzazione della vita nel non fare nulla? Come può mancare una cultura del lavoro? Come si può pubblicizzare dappertutto (con i soldi pubblici) un gioco che ti dice “Se vinci, per vent’anni sei a posto, spegni il cervello e non fare nulla” (guardate le statistiche del boom che ha avuto il recente Win for Life)? Come può lo Stato (gli Stati, visto che è una moda ben diffusa in giro per il mondo) essere garante e promotore di una mentalità che, inevitabilmente, gli si rivolta contro nelle conseguenze ultime?

Sono interrogativi complessi, che riflettono la poliedricità della nostra società postmoderna; non è scontata la risposta. Tuttavia sono domande da mettere sul piatto del menù della discussione e sui due piatti della bilancia: non ci faremo alcuna immagine o basterà apparire?